In occasione del ‘Safer Internet Day’, la giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea che si celebra martedì 11 febbraio in oltre 100 nazioni di tutto il mondo, con l’obiettivo di far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro, presentiamo due progetti in cui i giovani sono stati i protagonisti nella sensibilizzazione dei coetanei sui principi dell’educazione digitale.

Peer to Peer: Influencer Digitali #protettinrete – Presentazione del video realizzato dai ‘Peer Educator Senior’ sul tema del Body Shaming e del percorso svolto con gli studenti delle terze medie
Questa è la seconda edizione del progetto, incentrato sulla formazione “tra pari” sui temi della cittadinanza digitale e in particolare del bullismo e del cyberbullismo. L’iniziativa è promossa dal Progetto Giovani del Comune di Conegliano, in collaborazione con la Rete Interistituzionale Benessere a Scuola e con il supporto fondamentale degli insegnanti referenti del Team Bullismo/Cyberbullismo.
I 13 studenti che hanno aderito all’iniziativa frequentano il Liceo Marconi, l’Istituto Galilei e l’Istituto Da Collo di Conegliano. Sono loro i veri protagonisti di questa esperienza, che li ha visti partecipare prima ad un percorso formativo, poi ad un laboratorio finalizzato alla realizzazione del video ed infine sono entrati nelle terze medie per approfondire i temi della cittadinanza digitale e favorire una maggiore consapevolezza nell’uso della rete, con particolare attenzione ai social network. In questo percorso sono stati affiancati dagli educatori del Progetto Giovani, dagli esperti dell’Associazione Protetti in Rete e dai loro insegnanti referenti.
Il video è stato utilizzato in classe come strumento utile ed efficace per trasmettere messaggi ai “colleghi” più giovani.
La prossima azione vedrà i Peer Senior affiancati dai Peer Junior incontrare gli alunni delle classi 4 e 5 delle scuole primarie: hanno aderito all’attività le scuole Pascoli, Kennedy, Campolongo, Marconi con alcune loro classi.
Il video è visibile nel canale Youtube del Progetto Giovani Conegliano a questo link.
Imperfect is Better – Presentazione del video realizzato dai giovani di Fondazione Bernardi e progetto Giovani
“Imperfect is better” è un progetto video-grafico e di comunicazione intergenerazionale che ha visto coinvolti un gruppo di ragazze/i dai 12 ai 17 anni ospiti delle Comunità Educative della Fondazione Figli Maria Antonietta Bernardi di Conegliano con i loro educatori ai quali si sono uniti educatori del Progetto Giovani di Conegliano.
Partendo dalla condivisione che uno degli ostacoli principali all’inclusione sociale è costituito inevitabilmente dal pregiudizio, i ragazzi e le ragazze partecipanti hanno potuto riflettere sul tema dell’inclusione sociale e dei condizionamenti personali; sperimentare situazioni nuove, predisporsi all’ascolto, alla comunicazione assertiva, alla conoscenza di sé stessi e dell’altro, e a riconoscere la differenza stessa come una ricchezza.
La progettazione del video ha previsto anche un’esperienza partecipata: sono state realizzate alcune interviste ed incontri con chi vive o lavora nei centri di accoglienza, casa di riposo, carcere.
Imperfect is better, ci racconta:
- Che possiamo ferire quando non poniamo nessuna attenzione alla presenza dell’altro o dell’altra;
- Che è sempre più complesso sentirsi liberi di esprimere sé stessi;
- Che ognuno di noi può essere, diventare o essere stato uno dei protagonisti di questo video;
- Che l’esclusione può avvenire sia nel mondo reale che in quello virtuale;
- Che se si è vittima di pregiudizio si può parlarne;
- Che un gesto semplice di vicinanza può permettere di mettere fine alla sofferenza.
Gianbruno Panizzutti – assessore all’Istruzione e Politiche Giovanili del Comune di Conegliano
La promozione di un uso responsabile della rete e l’inclusione sociale sono, per il Comune di Conegliano, un impegno costante da molti anni. Attraverso questi progetti, diffondiamo buone pratiche per contrastare fenomeni delicati come bullismo, cyberbullismo, sexting e body shaming, coinvolgendo attivamente ragazzi, genitori e insegnanti.
L’esperienza ci ha insegnato che la peer education, ovvero l’educazione tra pari, rappresenta un metodo efficace per favorire la condivisione di conoscenze e competenze, valorizzando il dialogo tra giovani con esperienze simili. I giovani tendono infatti ad ascoltare con maggiore attenzione i loro coetanei, sentendosi più compresi nelle proprie esperienze e difficoltà. Crediamo che questo metodo possa rafforzare ulteriormente la consapevolezza e la capacità di affrontare le sfide dei nostri giovani, in particolare quelle del mondo digitale, in modo più responsabile e sicuro.